17/09/14

 passi veloci,poi lenti,movimenti monotoni,
 uguali sempre occhi vuoti come le mani 
 prive di futuro,bocca povera di sapore,
 di parola detta senza un perché.
 Il corpo marcisce insieme alle ossa 
 che faticano invano,a cercar riposo.
 urlare a più non posso in questo 
 mondo infermo.
 non posso non voglio rassegnarmi e 
 allora grido,come matto 
 anche se so che poco conta…
 diritti riservati (C)
 Gennaro Martusciello

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